Nikola Jovic: “Spoelstra sa sempre cosa fare per disegnare la giocata giusta”

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Nikola Jovic
Credits IPA Agency

La seconda parte della nostra intervista esclusiva a Nikola Jovic durante l’Adidas Eurocamp 2024. Puoi recuperare la prima QUI.

 

Tra i 3/4/5 che hai fronteggiato in NBA, quali sono stati i più ingestibili nelle due metà campo?

Tra power forward e il resto, non può non essere Kevin Durant: KD è uno dei migliori di tutti i tempi. La maniera in cui gioca, la sua abilità nel tirare in un fazzoletto, l’altezza da cui rilascia il pallone… L’NBA è colma di talento in quelle posizioni, ma lui è uno diverso da tutti gli altri.

Tra i tuoi compagni a Miami, chi è invece di maggior ispirazione?

Jimmy (Butler, ndr) e Bam (Adebayo, ndr). Sono ragazzi da cui puoi imparare molto, a prescindere dal ruolo e dai compiti in campo.

Sono ottimi compagni ma, prima di tutto, grandi persone. Non potrei essere più felice di essere a Miami: spero che il core si mantenga in estate, così avremo un’altra possibilità di arrivare in fondo ai Playoff nella prossima stagione.

Il tuo percorso di avvicinamento all’NBA, in termini di stagioni ai massimi livelli in Europa, è stato molto più breve del solito. Anche per questo, il periodo trascorso in G League in entrambi gli anni agli Heat hanno assunto una particolare importanza?

La G League può aiutare in molti modi. La nostra squadra (Sioux Falls Skyforce, ndr) è molto connessa alle dinamiche degli Heat: il coaching staff è di altissimo livello, tutti gli allenatori lavorano in sinergia.

La G League prepara a ciò che succede al livello superiore: dopo alcune gare trovi un ritmo più consono e sei in grado di cogliere nuove opportunità.

Quello dei Miami Heat non è esattamente il sistema più comune e standard in NBA. Tra tutte le proposte originali e imprevedibili del coaching staff, qual è stata quella che ti ha sorpreso di più? Quella in cui eri in campo e dicevi “Che roba è“?

Ci sono diverse lineup particolari. Coach Spoelstra mi ha anche fatto giocare da 5 con 4 guardie attorno a me: le linee di passaggio e le soluzioni che potevamo trovare sorprendevano anche noi.

Finché è coach Spo a disegnare il tutto, saprai però che un senso e una ragione c’è. Essendo un grandissimo allenatore, sa sempre cosa sta facendo per disegnare la giocata giusta. Devi fidarti di lui, tutto qui.

 

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