Nikola Mirotic: “Milano era il posto in cui dovevo essere adesso”

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Nikola Mirotic
Foto di Savino Paolella

All’età di 33 anni, Nikola Mirotic sta giocando una delle migliori stagioni della sua carriera. Il montenegrino ha senza dubbio raggiunto picchi di rendimento più alti in passato, anche dal punto di vista numeri, ma quest’anno sta mostrando in maglia Armani una leadership che raramente si era vista. Non solo tecnica e tattica, ma anche caratteriale. I risultati dell’Olimpia sono altalenanti, ma se la squadra è riuscita a trovare una propria identità, l’ex Barcellona ha il merito di essere riuscito a calarvisi alla perfezione. In un momento così buono della sua carriera, SKWEEK ha sfruttato l’occasione per intervistarlo sul suo passato, presente e futuro in una lunga e interessante conversazione. Di seguito riportiamo alcuni dei suoi passaggi più interessanti, mentre per vederla per intero potete seguire questo link. (PRIMA PARTE)

Sul suo ritorno in Europa:

Non posso negare che la nostra prima opzione fosse Madrid, perché ovviamente ero stato a Madrid e volevamo tornare a Madrid. Ma in qualche modo con il Real non ha funzionato. Ho avuto la sensazione che Madrid non fosse così interessata, avevano una squadra incredibile, una squadra vincente in quel momento, e probabilmente pensavano di voler continuare con la loro squadra.

Io ero tipo: ‘Ok, nessun problema. Niente di personale, lo capisco completamente.’ Avevo capito che nell’NBA non c’è niente di personale, nemmeno quando ti scambiano. Non è personale, va bene così. Quindi ho considerato la seconda miglior opzione per me, che era Barcellona. Ho incontrato alcune persone del Barcellona e loro mi hanno fatto un’offerta durante l’estate, dopo che avevo finito perché avevo giocato i playoff con Milwaukee. E dopo che la stagione era finita, abbiamo ricevuto questa offerta e ho semplicemente deciso di andare a Barcellona.

Sull’Olimpia Milano:

A Milano mi sento a mio agio. Sento di essere nel posto in cui dovevo essere in questo momento, perché molte volte credo che la vita sia come delle stazioni. Prima dovevo essere a Madrid, dovevo essere a Chicago. Dovevo far parte di quei momenti della vita, e credo che questa fase della mia vita, dopo tutto quello che ho passato, avesse bisogno di qualcosa come Milano.vMilano mi sta dando molto, devo essere onesto. A volte sento che c’è pressione, ma non come quella che avevamo a Madrid o a Barcellona. Ma è una città bellissima, un club bellissimo, una grandissima organizzazione, con strutture di prim’ordine.

Soprattutto, dopo aver vinto alcuni titoli, le cose stanno migliorando. L’anno scorso abbiamo concluso vincendo lo Scudetto, il campionato italiano, che significa molto per la squadra. Abbiamo iniziato la stagione vincendo la Supercoppa. Quindi, in un certo senso, sta andando sempre meglio. Quest’anno, dopo un inizio un po’ difficile, ora sembriamo molto migliori come squadra. E speriamo di poter avere una stagione molto migliore e di concluderla nel modo giusto.

 

 

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