Olimpia Milano – Aquila Trento (G1): come si cambia per non morire | LBA GamePlan

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Prentiss Hubb (Dolomiti Energia Trento)

La serie tra Milano e Trento parte subito con il botto. Gli ospiti strappano subito il fattore in campo in gara 1, imponendosi per 84-85, grazie a un canestro a fil di sirena di Kamar Baldwin (17 punti).

Il giocatore americano, ben spalleggiato da Derek Cook, è stato anima e corpo del gran secondo tempo che permette alla squadra di Galbiati di portare via lo scalpo importante nella prima partita della serie. Nelle file di Milano non bastano le buone prove di Shields, Napier e Mirotic per battere un’Aquila Trento che non ha nessuna intenzione di fare la vittima sacrificale.

Come si cambia per non morire

L’elemento chiave della prestazione offensiva di Trento è nella sua capacità di attaccare i cambi difensivi di Milano. La costanza presenza in campo di almeno due giocatori in grado di generare vantaggio palla in mano ha permesso a Trento di avere sempre la possibilità di forzare il cambio con il difensore meno abile della compagine milanese.

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Il pick and roll di Trento, sfruttando questa scelta, ha prodotto ben 1,258 ppp in tutta la partita con un picco di 2,333 ppp nel terzo quarto.

Tutti dentro

La chiave difensiva nella vittoria di Trento è nella sua scelta di spingere sempre dentro tutti gli esterni di Milano, dopo che questi avevano iniziato la partita con un 5/5 da tre. Lo switch difensivo arriva nel secondo quarto dove la difesa di Trento tiene l’attacco di Milano a soli 11 punti segnati e a un valore anemico di 0,5 ppp.

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L’idea di fondo dello staff trentino è quella di togliere dal perimetro gli uomini più pericolosi di Milano e di spingerli dentro un’area pitturata molto intasata, ruotando poi molto bene sulle linee di passaggio e concedendo il tiro dall’angolo, in particolare Melli.

 Prima si e dopo no

L’unico momento positivo della serata milanese è coinciso con il momento in cui l’Olimpia è riuscita a sfruttare il vantaggio fisico in diversi ruoli. La squadra ospite, come ben sappiamo, ha un deficit evidente in determinate zone del campo causa infortuni (Out Graziulis e Niang) e lo staff milanese ha bene pensato di sfruttare questo aspetto in avvio.

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Nel primo quarto l’attacco dell’Olimpia ha prodotto 1,524 ppp sfruttando i mismatch fisici a suo vantaggio, sia dalle situazioni di post-up, sia dalle situazioni di pick and roll. Rimane la domanda sul perchè la squadra abbia smesso di farlo dal secondo quarto in poi.

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