Olimpia – Partizan, progressione serba: il gameplan

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Il Partizan si impone al forum con un sontuoso secondo tempo, battendo l’Olimpia per 70-90. La partita è tirata per 35′ ma nel finale Milano arriva con la spia della riserva accesa mentre il Partizan con uno splendido colpo di reni prendere il controllo della partita.

Cinicamente mobili

La principale chiave offensiva della vittoria del Partizan passa dalla capacità di sfruttare a suo favore la mobilità di buona parte del suo quintetto. A iniziare da Carlik Jones assolutamente imprendibile per la difesa di Milano, passando dalle rollate di Tyrique Jones e al perfetto uso delle sponde di Brown.

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Nella prima azione si vede proprio l’ottimo lavoro di Tyrique Jones tra le linee del pick and roll. LeDay esegue uno show per rallentare la corsa di Brown e nella fase di recuperare deve rimanere a metà strada perchè il suo diretto avversario è costantemente in movimento. Shields prova giustamente a spingere dentro, Zach però è attirato da quanto detto prima.

Nella seconda azione il blocco su Mannion è cantonale, al punto da costringere Milano a cambiare. Nico sbaglia la rotazione non seguendo la corsa di di Jones, regalando la linea di penetrazione ottimamente letta dal lungo americano. La rotazione di Tonut è in emergenza ma riesce a ritardare il tiro dell’avversario, il quale però mette in mostra tutte le sue doti riordinandosi ed andando ad appoggiare. Altro esempio di coordinazione e mobilità.

Terza situazione in cui è ancora un pick and roll del Partizan a mandare a gambe all’aria la difesa di Milano. Mirotic fa show e recupero ma Jones fa slip per anticipare la rotazione. Rallenta la corsa di Shields e allo stesso tempo regala una corsa di penetrazione per il suo compagno.

In queste tre clip c’è un condensato della mobilità tanto indigesta alla difesa di Milano.

Post-up con visione

Una delle cose che invece ha funzionato meglio nell’attacco di Milano è stata la lettura dalle situazioni di post che hanno fruttato 1.2 ppp.

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Nelle situazioni presenti nella clip si vede come l’Olimpia sfrutti la gravity dei suoi lunghi atipici per generare un ribaltamento o una riapertura.

Nella prima azione la difesa del Partizan è tutta flottata verso Mirotic (quasi a zona) e Gillespie fa la scelta giusta tagliando alle spalle della difesa. Uomini in bianco in un fazzoletto, ribaltamento di Mirotic e tiro aperto che si genera.

Nella seconda azione c’è un ottimo lavoro di LeDay nel tenere il contatto di Bonga dopo il pick and roll giocato con Mannion. Altra situazione che la difesa deve onorare e in cui scommette con un aiuto profondo di Lundberg che marca Bolmaro. Argentino che si muove con il timing giusto e tripla aperta.

Terza situazione dove ancora una volta si gioca un post-up per Mirotic. La pericolosità in questa situazione porta a un altro errore della difesa del Partizan e a un perfetto taglio di LeDay ben visto da Mirotic.

La partita dell’Olimpia ha visto diverse situazioni simili pagare grossi dividenti nel corso della sfida.

 

Spegni la luce

In una serata in cui l’attacco di Milano era privo di quasi tutti i trattatori di palla, il Partizan ha impostato una partita per veicolare l’attacco biancorosso verso i tiri desiderati, partendo da una zone press che aveva in primis l’obiettivo di togliere ritmo all’attacco dell’Olimpia.

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Difensore in punta a disturbare e indirizzare la palla verso il palleggiatore designato. In questo caso si è preferito spesso Bolmaro come trattatore primario e costringendo Mannion a ricevere tardi nell’azione e a leggere a difesa schierata. Non la cosa che gli riesce meglio.

L’uso di un giocatore come Bonga è stato fondamentale per la sua combinazione di stazza e mobilità, permettendo di tenere botta contro i lunghi sui cambi, sia di disturbare un giocatore come Mannion a livello di fisico e visione.

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