Sorprendente vittoria della Estra Pistoia che sbanca il forum e sconfigge l’Olimpia per 81-86. I toscani, guidati dal fantastico duo Moore-Willis, risalgono dal -14 del primo tempo e ribaltano il pronostico. All’Olimpia non basta la grande prova di Shields per evitare la quarta sconfitta in LBA.
Dark side of the Moore
Il grosso della vittoria di Pistoia passa dal terzo quarto di Charlie Moore e dalla sua capacità di attaccare i cambi difensivi di Milano. I suoi 13 punti nel quarto hanno girato l’inerzia della sfida e hanno costretto l’Olimpia a dover rivedere i suoi piani in corsa senza grande successo.
Nella sequenza che da via al parziale si parte da un tiro forzato dell’Olimpia e conseguente brutto accoppiamento difensivo con Melli finito su Moore. Il play pistoiese gioca il P&R con Ogbeide marcato da Kamagate per provocare il cambio ma è lesto nel leggere un errore di comunicazione dei due avversari per punire con una tripla.
Nell’azione successiva ancora una volta si parte da un brutto tiro milanese per ripartire in transizione e costringere ancora la difesa a rientrare in emergenza, ma nonostante tutto Milano riesce a mettere Shields sulle piste di Moore, il quale però è bravo nel chiamare il pick and roll e leggere la reazione della difesa andando dalla parte opposta del blocco con il reject e punendo in 1 vs 1 il danese.
Le due azioni successive sono collegate e nascono dall’ennesimo tiro forzato di Milano e conseguente errore di comunicazione tra due esterni dell’Olimpia. Come da prassi gli uomini di Messina cambiano sui blocchi tra esterni, ma da un indecisione tra Flaccadori e Hall nasce un altro tiro aperto di Moore che non punisce ma permette ai suoi di catturare il rimbalzo in attacco e punire sulla conseguente riapertura.
Tre azioni che fotografano il momento di svolta della partita. Chiuderà con 28 punti finali, compresi alcuni canestri pesanti nelle fasi conclusive, ma la sequenza sopra descritta è quella che cambia il destino della partita.
Unica certezza
La cosa migliore prodotta dall’Olimpia nella partita, soprattutto nel primo tempo, è il pick and roll centrale per punire una difesa non proprio irreprensibile. L’obiettivo sono i piedi lenti di Ogbeide e la poca stazza degli esterni toscani e lo staff milanese chiede ai propri giocatori di insistere con il pick and roll centrale.
Le letture degli esterni milanesi portano a un primo tempo da 1,000 punti per possesso con soluzioni degli handler e 1,333 punti per possesso con soluzioni del rollante. Pistoia prova a spingere dentro sui pick and roll ma non riesce a contenere la prima linea e non riesce a limitare il drop. Il primo tempo è una terra di mezzo che fa molto male alla difesa di Pistoia.
Shields, all’interno della sua partita, produce 1,667 punti per possesso. Un dato molto significativo per chi è poco avvezzo alla creazione su questo aspetto del gioco.
Resistenza Payton Willis
Se Moore è il giocatore che cambia definitivamente Olimpia-Pistoia, Payton Willis è il giocatore che permette a Pistoia di non sprofondare mai nel primo tempo. La sua serata offensiva impedisce ai suoi compagni di andare al riposto con “solo” 14 punti di disavanzo.
Primo tempo dove produce 1,750 punti per possesso. I primi due possessi sono già una dichiarazione di intenti. Marcato da Lo, il primo gioco è un’uscita per lui dai blocchi, taglio a ricciolo e canestro. Il secondo è a giochi rotti, 1 vs 1 andando verso il centro, arresto e canestro con il povero Lo che questa volta aveva difeso molto bene.
Nel corso del primo tempo verrà preso in consegna anche da Flaccadori ma il suo impatto offensivo non cala. Lo staff tecnico gli chiede di approfittare sempre delle marcature favorevoli che inevitabilmente l’Olimpia dovrà concedere per tenere in campo sempre uno tra Lo e Flaccadori.
In Olimpia-Pistoia è riuscito a essere incisivo dall’1 vs 1 ad alle uscite dai blocchi. La sua doppia dimensione a livello di gioco ha permesso a Pistoia di poterlo alternare ottimamente con Moore in regia e in finalizzazione.
Furono certezze
Se Pistoia rientra in partita è per il suo differente atteggiamento sul pick and roll di Milano e per il conseguente calo di efficacia della squadra di casa. Sia Moore che Willis hanno un impatto maggiore a livello fisico riuscendo a tenere maggiormente l’1 vs 1 e a passare con maggiore vigore sopra il blocco, riuscendo a indirizzare l’attaccante verso il difensore in drop.
Tutto quello che non aveva funzionato difensivamente nel primo tempo ha iniziato a funzionare nel secondo, togliendo certezze all’attacco dell’Olimpia e costringendolo a un terzo quarto da 0,5 punti per possesso, dopo un primo tempo in cui i padroni di casa avevano girato con 1,205 punti per possesso.
Brienza chiede loro di passare con maggiore vigore sopra i blocchi, riuscendo a non creare più quella separazione che avveniva nel primo tempo tra l’handler dell’Olimpia e i difensori di Pistoia. Si esce con il palleggiatore per indirizzare sul drop e per togliere il floater di Lo e per mettere sempre un corpo sulle penetrazioni di Shields.
Accettare qualcosa a livello di soluzioni dall’arco ma togliere quelle corsie al ferro che Milano aveva trovato molto bene nel primo tempo. Tolto il rollante, l’Olimpia ha faticato a leggere una difesa che ha cambiato scelte e atteggiamento tra il primo e il secondo tempo.