Quintetti alternative Virtus
La sensazione diffusa di gara 4 lato Virtus, era di una squadra che aveva tutti i giocatori di riferimento in grosso affanno fisico. Tutti i principali tenori, vuoi per l’età e vuoi per logorante stagione, hanno prodotto prestazioni anonime per le energie ormai ridotte al lumicino. Situazione molto diversa quando Banchi ha provato un quintetto inedito, fatto principalmente di seconde linee che ha alzato l’intensità e che è riuscita spingere la Virtus fino al -9 dopo aver toccato il -22.
Il quintetto con Lundberg-Pajola-Polonara-Abass-Dunston ha prodotto 1,333 ppp nell’ultimo quarto, ricucendo buona parte dello strappo, facendo leva su una maggiore freschezza fisica e sulla possibilità di allungare la pressione a tutto campo. L’uscita di Napier ha tolto il migliore trattatore della palla all’Olimpia, esponendo Flaccadori ai suoi limiti di ball handling nello stretto.
Pick and roll Virtus
Gli 0,625 ppp prodotti dalla Virtus Bologna nelle situazioni di pick and roll sono lo specchio delle enormi difficoltà offensive che hanno caratterizzato la sua partita. Mancato il giorno interno che solitamente la contraddistingue, la squadra di Banchi non è riuscita a trovare alternative al solito spartito.
Milano, ancora una volta, vede nella protezione del ferro una delle sue armi vincenti per la finale. La scelta è quella di passare sotto tutti blocchi del pick and roll degli esterni della Virtus, ad eccezione di Lundberg. Sotto i 10′ si cambia e poi manda dentro contro un’area piena.
Piano difensivo riuscito per Milano.