Loyd: “Responsabilità nostra”; Bolomboy e Peters: “Difesa incredibile”

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Appena terminata la prima semifinale di Kaunas della Final 4 di EuroLeague tra Olympiacos e Monaco abbiamo avuto la fortuna di raccogliere in esclusiva alcune dichiarazioni dai giocatori di entrambe. Qui trovate la trascrizione testuale, mentre sui nostri social troverete il video sottotitolato. Parola ai protagonisti!

 

JORDAN LOYD (AS MONACO)

Non si può spiegare solo con la fisicità il parziale di 27-2 del terzo quarto. Secondo te quali sono state le chiavi tattiche che hanno ribaltato l’inerzia della partita dopo l’intervallo?

L’Olympiacos non ha fatto nulla di particolare. Siamo stati noi a concedergli tanti canestri facili, abbiamo comunicato male tra noi. Abbiamo permesso loro di trovare ritmo grazie a tagli backdoor. In attacco non siamo stati bravi a metterci nelle giuste posizione coi tempi corretti: a livello tattico siamo rimasti fedeli al piano partita del primo tempo ma nella ripresa sono entrati davvero con un altro ritmo, complimenti a loro. Non hanno fatto nulla di speciale, siamo stati noi a non trovare soluzioni. La responsabilità è nostra. Una lezione che dovremo imparare per tornare ancora l’anno prossimo.

JOEL BOLOMBOY (OLYMPIACOS)

Riesci a spiegarci cosa è cambiato nell’intervallo a livello tattico? Su cosa si è concentrato il coach?

Il coach ha parlato, ci siamo parlati anche tra di noi come compagni di squadra. Ci siamo guardati e abbiamo pensato che non avesse senso avere pressione: dovevamo solo uscire e giocare il basket dell’Olympiacos. Abbiamo tirato 9/18 nei primi due quarti dalla lunetta, abbiamo sbagliato appoggi liberi e conclusioni in area. Non siamo stati al nostro livello.

Sono state più decisive le due giocate difensive consecutive di Walkup a inizio terzo quarto o il 5-0 coi due pick&roll consecutivi ad aprire la ripresa per cambiare il ritmo della partita?

Abbiamo fatto un terzo quarto incredibile, davvero. Lo sforzo che abbiamo fatto in difesa è stato clamoroso, abbiamo reso dura loro la vita e siamo entrati in ritmo grazie alle nostre guardie.

A prescindere dall’avversario della finale di domenica, qual è una cosa da portare con voi da questi 40′?

Difensivamente dobbiamo mantenere lo standard mostrato nel secondo tempo di oggi. Siamo la miglior difesa di EuroLeague per una ragione. Anche nelle serate in cui non entra il tiro dobbiamo continuare a tenere in difesa e tutto sarà possibile.

ALEC PETERS (OLYMPIACOS)

Cosa hai provato a vedere i tuoi compagni dalla panchina giocare un terzo quarto così dominante?

Abbiamo iniziato con un 14-0 di parziale, semplicemente non riuscivamo a smettere di segnare. Alzavi lo sguardo al tabellone e dicevi “Oh, siamo in vantaggio” e poi questo aumentava ancora! Incredibile come loro non riuscissero a fare canestro e noi continuassimo a gestire il ritmo della gara. Anche noi panchinari avevamo capito che non avremmo mai perso la partita dopo un terzo quarto del genere.

La differenza è stata più in attacco o in difesa?

Difesa, senza dubbio. Tutti sono stati disposti a sacrificarsi l’uno per l’altro. Il quintetto che ha iniziato il terzo quarto è stato devastante come ci aveva abituato nel resto della stagione. Avevamo disperatamente bisogno di un impatto del genere e così è stato!

Quale sarà il fattore chiave su cui concentrarsi in vista della finale, sia che affrontiate il Barça o il Real Madrid?

La chiave sarà entrare in ritmo subito. Col Monaco non abbiamo mai fatto canestro e difensivamente eravamo sempre a disagio coi loro portatori di palla. Abbiamo comunque trovato il modo di recuperare e conquistare la possibilità di conquistare il titolo.

Pensi che la difesa del Monaco sul pick&roll di Kostas Sloukas sia stata la migliore che avete affrontato in questa EuroLeague?

Sicuramente l’impatto di Kostas stasera non si è fatto sentire a livello realizzativo. La bontà e la profondità della squadra ci permette però di trovare il ritmo anche quando a Kostas non riesce trovare la penetrazione giusta. Lui è fantastico nell’innescare il resto del quintetto, e in finale sarà ancora più importante dargli una mano.

 

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