Nella giornata di ieri, l’Italbasket ha fatto il suo esordio in questa finestra delle qualificazioni a Eurobasket 2025 vincendo e convincendo a Istanbul contro la Turchia. Gli azzurri si sono presentati in una veste inedita, con molti nomi importanti assenti e altrettanti giovani convocati e scesi in campo. Una scelta quasi inedita, se si prendono in considerazione gli ultimi anni, ma permessa dal fatto che l’Italia ha già raggiunto la qualificazione alla competizione. Di conseguenza, Gianmarco Pozzecco ha la possibilità di testare sul campo alcuni giocatori che, in circostanze diverse, avrebbero decisamente meno spazio. Tra i tanti nomi assenti, figura anche quello di Achille Polonara.
Il lungo della Virtus ha parlato della sua mancata convocazione in un’intervista concessa al Carlino. Polonara ha spiegato la motivazione dietro la scelta di Pozzecco di non convocarlo, lui come tanti altri, affermando di non provare alcun sentimento di amarezza o particolare dispiacere nel non poter vestire la maglia azzurra in queste partite.
“Amarezza? No, il Poz è stato molto franco. Mi ha chiamato e mi ha spiegato qual era il principio. Siamo già qualificati e ha detto di volere vedere all’opera qualche altro ragazzo. Prima o poi ci sarà il cambio generazionale.”
Si sta avvicinando sempre di più, infatti, il momento in cui l’Italia non potrà più fare affidamento su alcuni dei giocatori che hanno segnato la storia della Nazionale negli ultimi anni. Basti pensare a Danilo Gallinari, che quest’estate giocherà la sua ultima competizione in maglia azzurra. Per questo motivo, Pozzecco deve iniziare a pensare in ottica futura, concedendo mano a mano sempre più spazio a coloro che potrebbero essere i prossimi protagonisti della Nazionale.
Polonara ha poi continuato la propria intervista sventando ogni possibilità di indiscrezione su un suo rapporto negativo con il coach. Dietro la decisione di Pozzecco c’è semplicemente (e anche giustamente, aggiungeremmo noi) la volontà di dare spazio a chi, in futuro, dovrà per forza di cose prendersi quei minuti in campo.
“Con il ct c’è sempre stato un buon rapporto. Non posso che ribadire di aver apprezzato il modo. Mi ha chiamato, spiegato. Di più cosa poteva fare?”