Tra poche ore l’Italbasket tornerà sul parquet di gioco, in occasione delle qualificazioni ad EuroBasket 2025. Per questo, il dibattito attorno alla squadra Azzurra si è recentemente riacceso. Soprattutto in vista dei 12 che coach Pozzecco sceglierà di convocare proprio per le qualificazioni e, tra qualche mese, per il PreOlimpico. Con l’Italia che ripartirà dalle sfide contro Turchia e Ungheria con obiettivo europei, proprio Gianmarco Pozzecco è tornato a rilasciare dichiarazioni sul futuro prossimo e quello leggermente più lontano della Nazionale. L’ex coach dell’ASVEL ha riservato parole molto interessanti, in particolare, nei riguardi di Marco Belinelli.
In attesa della sua conferenza stampa che si terrà in giornata, e in cui annuncerà i 12 per le qualificazioni, il Poz ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport. Dell’estratto pubblicato da Sportando, in particolare, molto interessanti sono due temi su tutti affrontati dal ct: una possibile convocazione di Marco Belinelli per quest’estate e i “passaportati”.
Sul giocatore della Virtus, Pozzecco ha speso parole al miele definendolo un campione e affermando di avere con lui un rapporto fraterno. Proprio per questi motivi, e soprattutto per il rendimento avuto da Belinelli fino ad ora in stagione, una sua convocazione non appare assolutamente così improbabile.
Marco è un campione, lungi da me mettere in discussione quello che sta facendo. Ho una mia etica, che fa parte del mio modo di gestire la vita. Beli è un ragazzo d’oro con cui ho parlato e che fa parte dell’elite della pallacanestro italiana: non posso non prendere in considerazione l’idea di portarlo sempre in Nazionale. Con lui ho un rapporto fraterno, ci ho giocato quando era piccolino, ed è una persona che devo proteggere.
Dal punto di vista di Pozzecco, quindi, non prendere in considerazione la convocazione di Marco Belinelli sarebbe sciocco. La scelta, tuttavia, non spetta solo prettamente al ct Azzurro. Considerazioni andranno fatte su un eventuale inserimento del giocatore della Virtus nell’attuale gruppo della Nazionale, oltre a verificare ovviamente la disponibilità di Beli stesso. La sua carta d’identità dice 37 anni, e non è così ovvio che dopo una stagione usurante tra campionato e Eurolega, Belinelli decida di “sacrificare” ulteriormente il proprio corpo in estate per il PreOlimpico.
Farò le considerazioni che devo fare assieme ai miei giocatori. Non c’è dubbio che Belinelli meriti l’azzurro: se poi questa estate verrà o meno, è una decisione che devo prendere, e non lo farà adesso. Convocarlo ora sarebbe stato poco sensato. Ma la scelta non si basa solo su quello che credo io, altrimenti sarebbe folle non chiamarlo. Bisognerà vedere cosa ne pensa lui, rispettando le sue esigenze.
Ultimamente si è parlato molto della questione “passaportati” legata alla Nazionale. Soprattutto in ottica di una possibile convocazione di Donte DiVincenzo o Drew Eubanks. Nell’intervista, tuttavia, il ct ha affermato di non volere più rincorrere nessuno. Il caso Banchero, infatti, ha lasciato una ferita aperta tutt’ora all’interno della Nazionale. Pozzecco ha capito di dover accettare solamente giocatori che abbiano realmente l’intenzione di indossare la maglia dell’Italia: non solo a parole, ma anche nei fatti. Per questo motivo, il Poz si rifiuta di pensare a queste possibilità, mantenendo tutta la propria concentrazione e energia sul gruppo attualmente a disposizione.
Mi sono reso conto quanto sia importante sapere chi ha piacere di allenarsi e giocare per l’Italia. Io non critico le scelte di Banchero e di Thompson. Però ho speso delle energie per stare dietro a certe persone. L’ho fatto e non voglio rifarlo. Se in estate dovesse presentarsi qualcuno con il nostro passaporto in tasca e contento di essere allenato da me e di giocare con questi compagni di squadra, io ne sarò felice. Detto questo, ora sono focalizzato su quelli che oggi sono italiani e possono giocare da italiani.