In Eurolega c’è una squadra che, dopo una partenza pessima, ora ha vinto due vittorie nelle ultime quattro partite. Trattasi dell’ASVEL Villeurbane, che è riuscito a invertire un trend molto negativo che non vedeva arrivare una vittoria in EuroLeague da Febbraio 2023. Questo cambio di rotta è arrivato in concomitanza con l’avvicendamento in panchina di Gianmarco Pozzecco al posto di TJ Parker.
Il ct della Nazionale italiana ha riportato entusiasmo nella società francese, un’emozione che ormai da tempo sembrava essere dimenticata (almeno in campo europeo). Il roster dell’ASVEL non è certo il massimo che si possa pretendere per essere competitivi in una competizione spietata come EuroLeague, ma al momento Pozzecco sta riuscendo ad ottenere risultati positivi. Il record recita 2-2 dal suo arrivo, con momenti di euforia in campo e fuori da parte del Poz stesso.
It's becoming a ritual for coach Pozzecco😂@LDLCASVEL pic.twitter.com/OFMmSp76UY
— Turkish Airlines EuroLeague (@EuroLeague) November 15, 2023
Gianmarco Pozzecco sends a not-so-secret message to the EuroLeague about RESPECT 👀🗣️ pic.twitter.com/ow1tSVMrTR
— BasketNews (@BasketNews_com) November 10, 2023
Pozzecco, in queste poche gare, ha quindi già dato spettacolo mostrando tutta la sua personalità e il suo carattere. Il suo merito più grande, comunque, è quello di aver cambiato soprattutto il gruppo ASVEL, rendendolo effettivamente un collettivo e non un insieme di singole individualità. Se c’è un allenatore in grado di prendere un roster in difficoltà e riportare dell’entusiasmo, quello è proprio il Poz. Che, tuttavia, non vuole essere chiamato soltanto un motivatore, come da lui stesso detto in una recente intervista ad Area 52.
Nel podcast condotto da Andrea Solaini, Alberto Marzagalia e Marco Pagliariccio, il CT della Nazionale ha infatti commentato i piccoli cambiamenti apportati nell’ASVEL dal punto di vista tecnico, e non solo motivazionale.
Sono appena arrivato, quindi quelle poche decisioni che prendi devono essere quelle che secondo te sono più utili per fare in modo che la squadra giochi una pallacanestro migliore. La prima cosa che abbiamo fatto insieme a Edo e a Puppé, l’allenatore dell’assistenza francese che abbiamo qui all’ASVEL, è che abbiamo capito che potevamo puntare più sulla fisicità. Dovevamo fare in modo che la squadra giocasse una pallacanestro fisica. Quindi riuscire ad avere un tre fisico, a far giocare Lauvergne più da quattro che da cinque, utilizzare Fall anche in attacco era qualcosa che poteva aiutarci.
Non a caso, in queste ultime settimane si è visto un ASVEL molto più propenso ad affidarsi alle soluzioni in post. Una scelta portata proprio da Pozzecco, che in quasi tutte le sue squadre passate ha scelto di gestire i possessi offensivi in questo modo.
La verità è che nei tre anni in cui ho allenato a Sassari, anche senza Miro Bilan, la Dinamo era la squadra che in Europa giocava di più il post basso rispetto a qualsiasi campionato, che fosse il campionato nazionale o le varie coppe.
A me sembra strano che è la prima volta che si parli di questa cosa qua. Perché è noto, o era quanto meno noto, che a Sassari noi giocassimo prevalentemente situazioni di post basso con Pierre, con Rashawn Thomas, con Cooley. Nessuno poi chiaramente ha capito che con la nazionale questa tipologia di pallacanestro non era congeniale per i giocatori che abbiamo avuto in questi anni.
Calcato da una piccola nota polemica, il cambiamento portato da Gianmarco Pozzecco all’ASVEL è, in parte, spiegato in queste dichiarazioni. Ora il CT della Nazionale dovrà essere bravo a mantenere alto il rendimento dei suoi, cercando di far rendere la squadra oltre l’iniziale spinta dell’entusiasmo. Sarà questa la più grande sfida che il Poz dovrà affrontare, e che ci dirà se davvero l’ex coach di Sassari può dimostrarsi un allenatore di calibro europeo.