Riva: “Tonut nella mia Cantù avrebbe giocato 40 minuti”

787
Riva

Tra una semifinale e l’altra, in attesa della gara tra Napoli e Reggio Emilia, abbiamo avuto l’occasione di raccogliere le dichiarazioni in mix zone della leggenda del basket italiano Antonello Riva. Da miglior marcatore nella storia della Serie A, Riva ha commentato il livello attuale della pallacanestro italiana, parlando delle differenze con il basket dei suoi anni.

Su cosa lo ha colpito della pallacanestro attuale:

Vedendoli dal vivo, il livello di fisicità è incredibile, sono due livelli sopra agli anni in cui giocavo io. Niente da paragonare, io forse mi avvicinavo da questo punto di vista poiché la mia fisicità a quei tempi mi ha permesso di bruciare le tappe. Mi ha balzato agli occhi anche la difficoltà nel trovare spazio per il tiro in una frazione di secondo, i difensori sono più preparati anche con i raddoppi. Per gli attaccanti oggi è sicuramente molto più difficile. 

C’è ancora spazio per prediligere la tecnica all’atletica?

Quanti palleggi arresto e tiro abbiamo visto oggi? Possiamo contarli sulle dita di una mano, e quello era un aspetto tecnico su cui si lavorava a dismisura. Oggi probabilmente faranno migliaia di tiri da tre in più rispetto a quello che facevamo noi, addirittura all’inizio della mia carriera non c’era neanche la linea dei tre punti. Penso che oggi lavorare sugli aspetti tecnici non serva più così tanto, e questo in campo si vede. 

Oggi c’è più spettacolo e meno tecnica?

Nei miei anni magari ti capitava di andare a vedere una partita, tornare a casa e non aver visto neanche una schiacciata. Per non parlare dell’alley oop, io forse nella mia carriera non ho mai fatto un passaggio del genere. Io dico sempre che è molto difficile fare dei paragoni tra il basket anche solo di dieci anni fa e quello di oggi, tanto è cambiato e sicuramente oggi è più votato allo spettacolo e forse è anche più attraente per il pubblico. I veri amanti del basket forse preferivano il gioco corale, ma i tempi sono cambiati. 

Cosa possono dare le guardie italiane al campionato e alla Nazionale, secondo Antonello Riva? 

Fa impressione, oggi ho visto per esempio Tonut che non so quanti minuti ha giocato. Ai miei tempi non sarebbe mai uscito dal campo, avrebbe giocato 40 minuti e ad esempio in una società come Cantù avrebbe giocato minuti a dismisura in campo internazionale. Pensare che la nostra Nazionale sarà composta da tanti di questi ragazzi che in questo anno avranno a disposizione zero minuti in campo internazionale e pochi in campionato, mi fa un po’ rabbrividire. Lo dicevo a Petrucci, l’ottavo posto ai Mondiali è stata una grandissima impresa anche su questa base. Anche guardando la LegaDue, gli elementi italiani ci sono. Dovremmo trovare un modo di dare maggior spazio. Loro se lo devono guadagnare lavorando, ma per stare a quel livello vuol dire che sono già ragazzi che si impegnano.

Pubblicità

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui