In Attacco
Adrian non è di certo un giocatore che fa della metà campo offensiva il suo punto di forza. Tuttavia sa trovare punti in diverse situazioni, pur non essendo un giocatore che riesce a crearsi troppi vantaggi. Sebbene quindi non sarà il miglior realizzatore della squadra e le sue medie punti sono destinate ad abbassarsi in un campionato competitivo come il nostro, le frecce a sua disposizione sono diverse, andiamo a scoprirle insieme.
Il punto di forza principale di Adrian, già dai tempi del college, è il fisico. Ciò gli permette di giocare bene in post, situazione in cui sa concludere in diversi modi. Sebbene sappia attaccare il ferro infatti non è difficile vederlo fronteggiare il suo avversario, concludendo spesso anche dalla media. Nel corso degli anni in Europa, soprattutto in Ucraina, Adrian ha dimostrato buone doti di palleggio e penetrazione, che potrebbero aiutarlo facilmente contro i pariruolo avversari. Se riuscisse a crearsi delle penetrazioni credibili infatti la sua pericolosità aumenterebbe esponenzialmente.
Questa dimensione è tuttavia troppo recente per auspicare una sua evoluzione in quel senso e di certo non farà mai della penetrazione la sua arma principale. D’altronde sappiamo per certo che la soluzione preferita del lungo statunitense è il tiro da dietro l’arco. Le percentuali parlano del 36.1% a partita tentando ben più di 5 tiri pesanti a serata. Se la mano è calda non è difficile vederlo prendere anche 10 tiri da oltre i 6,75, e quando entra in striscia diventa difficile fermarlo. Si trova a suo agio nel pick n’ pop, il 16,3% delle sue conclusioni lo scorso anno, e sa punire con il bersaglio pesante i close-out dei pari ruolo. Nell’esperienza francese ha dimostrato di saper nascondersi bene sulla linea di fondo, sfruttando spesso questa dote per tagliare forte sull’arco e prendersi triple in catch n’ shoot che difficilmente mancavano il bersaglio.
Quando può ricoprire il ruolo di quattro Adrian è un giocatore molto bravo a portare blocchi off the ball. Nonostante ciò non è un grande giocatore di pick n’ roll. Questa sua mancanza potrebbe essere dovuta al fatto che nei primi anni della sua carriera aveva dimostrato di essere un po’ leggero nel pitturato, facendosi spesso spostare dai difensori avversari. Infine il numero 1 brindisino deve cercare di migliorare la sua visione, per garantirsi una via d’uscita quando si trova chiuso dalla difesa. Spesso infatti capita di vederlo prendere conclusioni difficili e forzate, magari con due uomini addosso, invece di cercare facili scarichi verso i compagni. Questa sua debolezza, una volta compresa. potrebbe essere sfruttata dalle difese avversarie. È inoltre un pessimo tiratore di liberi, con percentuali che in carriera hanno difficilmente superato il 70%.