Scouting, Olimpia Milano: l’importanza di Sergio Rodriguez

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In realtà, dire che l’handler secondario (primario con il Chacho in panca) di Milano sia Kyle Hines non è una follia, e a dirla tutta non ci sarebbe nemmeno troppo da stupirsi. Il capitolo Delaney è invece un discorso a parte, visto che il 13 biancorosso nasce proprio come back-up dell’ex Barça nella depth chart meneghina (e a qualcuno questo ricorda il ruolo rivestito nel CSKA 2018/19). Eppure, per certi aspetti i due potrebbero dirsi complementari: Malcolm, ad esempio, negli ultimi tempi non sempre è riuscito ad assolvere il compito di mettere ordine nell’attacco dei suoi, cosa in cui Sergio è un maestro internazionale. Al contrario, nonostante i problemi al ginocchio, contro il Maccabi, Delaney ha dato prova di poter offrire un grande contributo nella metà campo difensiva (dove non sempre è stato impeccabile), un qualcosa che Rodriguez non potrà mai eguagliare per mezzi fisici e anagrafici. Ad ogni modo, nell’ampia vittoria al Forum contro gli ospiti da Tel Aviv, il primo cambio Delaney-Rodriguez è coinciso con il primo allungo degno di nota per Milano. Ciò è relativamente significativo, considerata pure la diffusa inoffensività degli avversari, ma è comunque riconducibile a quanto espresso appena sopra. Ecco un’azione importante dell’appena citato momento del suo ingresso.

Qui il Chacho sale a prendersi il pallone, Micov gli si avvicina, finta di bloccare per un pick&roll laterale verso il centro, mentre scappa in angolo. Rodriguez prevede tutto con secoli di anticipo, legge anche la posizione di Hines che tiene Hunter lontano dalla restricted area e, alla fine, è quasi una formalità per lui pescare Vlado in angolo. Se vogliamo, traspare una certa leadership da questa giocata (o esperienza, chiamatela come volete), nel cercare sin dal primo istante di mettere in ritmo un compagno ancora un po’ acciaccato come Micov.

Questo è un altro assist (chiuderà a quota 9 contro il Maccabi, season high in Eurolega) della barba iberica, per un’altra tripla del primo quarto di Milano. In quest’occasione il pick&roll lo gioca davvero e lo fa con Hines, che cambia il “verso” del suo blocco. Rodriguez lo sfrutta dalla punta, e sa benissimo che la difesa degli israeliani collasserà, per evitare che lui stesso concluda al ferro o che Hines possa rollare liberamente. Difatti, è proprio dal lato del rollante che Caloiaro si stacca troppo, venendo subito punito dal play dell’Olimpia, che pesca prontamente Roll sull’arco, per tre comodi. Proprio Roll, tra l’altro, è un esempio che attesta come i riconfermati del roster milanese possano rendere al meglio, se impiegati settorialmente in ciò che sanno fare meglio.

 

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