Scouting, Trey Kell: cosa porta alla Pallacanestro Varese

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Attacco

Come evidenziato dalla stessa Varese nel comunicato di presentazione, Trey Kell è un play di 193 centimetri per 95 chilogrammi, dotato di buonissima fisicità per il ruolo. Offensivamente, ha mostrato ottimi flash sia come scorer che come creator. Kell è un buonissimo realizzatore su tre livelli, ha sia il tiro da fuori che quello dalla media nel suo bagaglio tecnico e il suo già citato fisico gli consente di essere efficace anche nei pressi del ferro. Il classe ’96 ha a disposizione una discreta visione di gioco e un valido passing game, motivo per cui coach Vertemati dovrebbe impiegarlo come point guard titolare e non da shooting-combo guard come in sue esperienze passate. Ma andiamo ancora più a fondo nel suo gioco offensivo, osservando il prospetto dei suoi playtypes in attacco.

Come tutti i playmaker del suo fenotipo, Kell predilige il gioco del pick&roll come sua opzione principale: sa creare per sé e per i compagni da questa situazione, riuscendo a manipolare sufficientemente i blocchi sulla palla per essere pericoloso o rendere gli altri pericolosi. In questa clip abbiamo raccolto un riassunto del suo gioco in p&r dalla serie contro lo Zielona Gora – squadra in cui ha militato il neo-fortitudino Geoffrey Groselle – nel campionato polacco.

Con una frequenza del 13,3%, molto utilizzato è stato anche il suo gioco in isolamento. Kell si è abituato a doversi creare un tesoretto di soluzioni personali, in quanto ha spesso e volentieri militato in campionati che lo vedevano essere un gradino sopra gli altri o una delle principali punte offensive della squadra. Sarà da vedere come si evolverà questa tendenza alzandosi la competitività del contesto, ma intanto qui trovate una raccolta di split di suoi ISO in Polska Liga.

Passando alle criticità, è chiaro che per confermarsi a Varese, Kell dovrà scongiurare alcune incognite naturali per un giocatore dal suo curriculum. In primis, sin dai tempi del college ha sempre peccato di atletismo e, in una lega dal livello atletico più alto, ciò potrebbe rendergli la vita un po’ più difficile. Inoltre, dovrà trovare costanza al tiro, dettaglio che è strettamente legato ad un altro suo potenziale limite offensivo: la shot selection. Anche qui, il siriano in uscita da San Diego State era considerato un ottimo tiratore, eppure le sue percentuali dall’arco in carriera non sono sempre state delle migliori. Interrogarsi sul perché porta subito a trovare la ragione in una selezione dei tiri non sempre ottimale, piuttosto che in una meccanica che appare anche abbastanza bella da vedere. La sua percentuale ai liberi (85% su 5,7 tentativi in lunetta a gara l’anno scorso) depone a favore della testimonianza sulla sensibilità dei suoi polpastrelli. Dunque, bisogna cercare altrove per giustificare il suo 44% dal campo e 33% da tre nell’ultima stagione. In carriera, Kell ha anche una notevole stagione da 44% dall’arco su 5,4 tentativi (!) e quella successiva da 25% su 4 triple (campione ridotto di 11 e 6 partite). La chiave della costanza sta nella qualità dei tiri e in questo senso coach Vertemati potrà dargli una grossa mano nell’incanalarlo nella giusta direzione.

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