Scouting: Zavier Simpson è Captain Hook (Cluj Napoca)

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Zavier Simpson
Credit BCL

Prodotto dei Wolverines di Michigan, Simpson ha girovagato tanto tra Nba e G-League nella sua carriera. Oklahoma City Blue, Lakeland Magic, Motor City Cruise e Memphis Grizzlies, queste le tappe del suo percorso prima della firma quest’estate con i rumeni del Cluj Napoca. Nel mese di ottobre in x partite di Eurocup sta viaggiando a medie impressionanti: sempre in doppia cifra, 15.8 punti, 4.2 rimbalzi e 6.8 assist con anche però 4.2 palloni persi a partita. Questi i suoi punti di forza.

“Captain Hook”

Questo è il soprannome ricevuto ai tempi del college. Playmaker di piccola taglia (183 cm), Zavier aveva difficoltà ad arrivare al ferro e diversi tentativi venivano stoppati. Da lì l’idea di ricorrere a un tiro difficile per un esterno come il gancio cielo. Tante ore di allenamento fino a farlo diventare il fondamentale di riconoscimento di Simpson. L’ex Michigan è infatti bravo a decidere il momento per arrestarsi in terzo o secondo tempo e così evitare il tentativo di stoppata del difensore con un movimento che ormai padroneggia e che lo rende unico.

Zavier Simpson – Hook

Attaccare il ferro

Simpson è una point guard che nonostante i sopracitati problemi di statura predilige l’attaccare il ferro. In quest’inizio di stagione ha segnato 6.2 punti per 7.6 possessi pari a 0.816 PPP (via Synergy). Dotato di un notevole primo passo, può bruciare il diretto avversario per poter concludere a canestro. Inoltre, con il buon ball-handling di cui è in possesso, può disorientare il difensore, assorbire i contatti per poter lucrare falli e viaggi supplementari in lunetta.

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Visione di gioco

Oltre a segnare, Simpson è un playmaker in grado di poter mettere in ritmo i compagni. Ha una considerevole visione di gioco per poter creare sia dal p’n’r (2.6 punti su 2.2 possessi) che per innescare i tiratori sul perimetro (8.1 punti su 5.9 possessi). Vero, a volte eccede di fantasia come testimoniano le 4.2 palle perse di media, però con il suo essere “frizzantino” può attirare le attenzioni della difesa per poi riconoscere quando mettere in ritmo gli altri sul parquet.

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