Ritorna su Backdoor Podcast la versione originale con le interviste one to one, un viaggio all’interno del mondo del basket che ricomincia attraverso le voci e le esperienze dei protagonisti.
Questa settimana abbiamo avuto ospite Tommaso Marino che ci ha parlato innanzitutto del suo v-log, del progetto Slums Dunk e di “Zero”, la linea di streetwear, ma anche dei social network e dei sacrifici dei giocatori professionisti.
Qui alcuni estratti:
Riguardo al V-log
E’ un’idea che avevo da diverso tempo, ma non sono mai riuscito a fare quel passo in più per accettare di mettermi alla mercè della valutazione degli altri. Ora l’ho fatto, è una cosa che mi piace fare, ho ricevuto feedback positivi anche se non contano tanto perchè a chi non piace probabilmente non viene voglia di scrivermelo, però il concetto fondamentale della cosa è: sticazzi. Dedico la mia vita alla pallacanestro, so cosa devo fare per stare bene e in forma. Quando sono a posto con me stesso e so di essere stato professionale…se qualcuno ha qualcosa da dire, problema suo.
Le novità di Slums Dunk:
Nonostante non siamo potuti andare in Africa la scorsa estate, io e Bruno abbiamo in progetto, grazie a una Onlus italiana che opera in Cambogia, di andare e aprire una nuova scuola di basket come fatta in Zambia e in Kenya. Stiamo lavorando perchè tutto sia pronto per quella data anche se ovviamente nelle basketball accademy tutto si è fermato dando l’accesso solo ed esclusivamente ai locali. Ma l’appoggio del mondo del basket c’è sempre stato e continua a esserci ogni giorno.
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