Treviso-Virtus, Mica Male Jordan Mickey | LBA GamePlan

547
Treviso Virtus

A cosa aggrapparsi, se si è Frank Vitucci e la NutriBullet Treviso, nell’affrontare la Virtus Segafredo Bologna nel posticipo della 19° giornata di LBA? Sul piano tecnico e dei precedenti più recenti, anche il più inguaribile e irrazionale ottimista lascerebbe il passo a giudizi più ponderati; incontro alle sorti trevigiane, tuttavia, potrebbe venire il calendario virtussino, che sinora ha fatto coincidere la metà delle sconfitte stagionali in LBA (@Milano, @Reggio Emilia) con una trasferta immediatamente successiva a un doppio turno di EuroLeague. Proviamo ad analizzare i punti cardine di Treviso-Virtus attraverso GamePlan, consueta finestra di approfondimento sulle dinamiche tattiche della pallacanestro delle nostre latitudini. Quarto dopo quarto, vediamo come si è sviluppata la sfida del PalaVerde.

1Q

  • Accoppiamenti iniziali: Robinson-Hackett, Bowman-Cordinier, Olisevicius-Belinelli, Allen-Shengelia, Paulicap-Zizic, con gli stessi accoppiamenti a metà campo invertite.
  • Alla vigilia, coach Banchi ha dichiarato come focus principale della gara bolognese il frenare le tante bocche da fuoco tra gli esterni della NutriBullet. Come inizia a provarci la Virtus? Mettere pressione sulla palla non appena la sfera lasci le mani di Robinson e Bowman: non tanto limitare il palleggio dei due – l’inizio sui P&R è drop sistematica di Zizic, no show o blitz aggressivi – ma togliere tutta la residua creazione di Allen e Olisevicius. Treviso inizia giocando Spain P&R per aumentare le variabili sulla palla, ma la fisicità diffusa della Virtus è tale da non creare compensi nemmeno se è Olisevicius a bloccare Hackett o Allen a bloccare Belinelli. Questione di stazza.
  • Quintettone di Treviso con Olisevicius-Allen a scambiarsi dimensione interna ed esterna nei ruoli di 3 e 4, con tutti i kg e i cm per impensierire in attacco la fisicità della Virtus. Di contro, in difesa è Olisevicius-Belinelli il mismatch più rischioso, col lituano non necessariamente portato a navigare sui blocchi per limitare tiratori off ball. Obiettivo della Virtus è mettere subito in ritmo Beli, letale nel cercare le falle nella comunicazione difensiva sui blocchi lontano dalla palla tra Olisevicius e Bowman.
  • Alti ritmi da subito, un’opportunità per la Virtus e una necessità per Treviso. Attenzione ai tagli dalla punta di Olisevicius e le qualità nel passaggio di tocco del lituano, utili a sfruttare il vantaggio dinamico accumulato sul perimetro contro un logicamente meno esplosivo Belinelli.
  • Paulicap è un lungo paradossalmente poco sfruttato nel complesso da Vitucci sui cambi difensivi: l’inizio del prodotto di West Virginia sui consegnati per Belinelli è concentrato, permettendo a Treviso di mantenere due uomini sopra la linea del blocco e ruotare con un tempo in più sul roll di Zizic.
  • Marco “Mani Veloci” Belinelli: difese rischiose sui P&R in cui è coinvolto come uomo del palleggiatore, affidate alla deviazione del palleggio una volta superato col primo passo. Al limite costante del fallo, ma gestito inizialmente da campione.
  • Difesa della Virtus su Bowman, quindi di Cordinier sull’ex Warriors: middle, in modo da mandare Ky verso più corpi possibili e non regalare quarti di campo senza aiuti ai quadricipiti razzenti dello #0. Counter di Treviso per garantire ricezioni all’americano? Iverson Screen (doppio blocco orizzontale) e non pin down: due uomini e non uno a bloccare, più campo da coprire per la difesa e più scelta di finte e cambi di direzioni per l’attacco.
  • Toko appannato: Paulicap fa show&recupero sui P&R in cui è coinvolto, Shengelia non converte lo spazio sul perimetro per l’extrapass da sponda per il rollante. Counter della Virtus? Coinvolgerlo non come handler sul perimetro ma come bloccante e passatore dal pitturato.
  • Matchup Shengelia-Allen neutro nella metà campo trevigiana per demeriti di Toko, matchup positivo per la Virtus per meriti dello stesso georgiano: Treviso cerca di coinvolgerlo il più possibile nei P&R, portando Allen e non Paulicap a bloccare, ma il nativo di Houston è preda di una difesa concentrata sui pop da parte di Toko. Nessun vantaggio creato e lacune nel passing game di Allen presto a galla.
  • Più middle pin down per Belinelli del consueto per la Virtus: per evitare che Treviso cambi o mandi due uomini sulla palla come avviene sul lato, Banchi ordina blocchi verticali a centro area per trasformare le uscite del capitano in un affare esclusivo tra il #3 e Olisevicius.
  • Prime rotazioni: Polonara per Shengelia, Mascolo per Hackett e Harrison per Olisevicius. Attenzione all’accoppiamento Harrison-Belinelli, il più distante da quelli iniziali, che però dura solo per un possesso (entra Iffe Lundberg). Nel frattempo, Justin Robinson prende fuoco da 3 e Paulicap commette il 2° fallo a 2.37 dalla fine del primo quarto. Come adeguare ora le rotazioni dei lunghi?
  • Nuovi accoppiamenti: Cordinier-Harrison, Bowman-Lundberg e Mickey-Camara, quest’ultimo leggermente troppo sbilanciato per pensare di essere sostenibile sul lungo periodo. Nel frattempo, D’Angelo Harrison è il secondo handler trevigiano in pieno ritmo col tiro dal palleggio della serata, sfruttando una difesa virtussina aggressiva sì sul portatore ma non sui giochi a due. 4/8 da 3 per la NutriBullet nel primo quarto: notevole.
  • Con Camara in campo, ecco la zona già effettuata da Treviso nella gara d’andata: 2-3. Bowman e Allen come esterni di una seconda linea sono potenzialmente in pericolo, ma mai quanto sarebbe Camara coinvolto nei P&R o nelle letture lontano dalla palla o sui cambi. Il minore dei mali, stando alla visione di Vitucci.

Pubblicità

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui