Sulle tribune del Palalido compare una tromba che squilla sin dalla palla a due, ma all’Urania Milano servono quasi due quarti per uscire dal torpore e avere la meglio sull’Assigeco Piacenza per 86-73. In precedenza, tanti svarioni nel colorato a concedere facili appoggi e schiacciate a Grimes (19 all’intervallo, 29 in totale) e comodi spazi concessi sul perimetro per le triple di Serpilli (12) e Querci (11), che valgono il vantaggio esterno della prima frazione (20-27) e un +8 nella seconda (35-43).
Mantenuti fino a quel momento in partita da Alessandro Gentile (19 punti, di cui 15 nei due quarti iniziali, con l’aggiunta di 7 assist e 6 rimbalzi), i Wildcats odono finalmente i suddetti squilli di tromba (o più probabilmente le esortazioni a pieni decibel di coach Cardani) e con un parziale di 13-2 ribaltano l’inerzia per il 48-44 di metà match. Prima della sirena, anche il brivido di un infortunio a Potts, che rientra anticipatamente negli spogliatoi per una botta alla gamba sinistra, salvo poi uscirne pienamente ricaricato per mettere a segno 10 punti dei 15 a referto, incluse le due triple consecutive che spezzano definitivamente l’equilibrio a metà del secondo quarto (77-66).
Nella seconda parte sono però diversi gli elementi che fanno la differenza a favore della Wegreenit, a partire da una difesa che riesce a prendere almeno parzialmente le misure a Grimes e soprattutto a rendere più complicati i tiri degli esterni dell’Assigeco, che dalla sua tenta invece di fermare Gentile con i centimetri di D’Almeida (8). Mossa che paga sul tabellino personale (il n°5 dell’Urania aggiungerà solo quattro punti a quelli del primo tempo) ma non su quello di squadra: perché il secondo elemento vincente sta proprio nella capacità dell’Urania di sfruttare l’attenzione su Gentile per trovare canestri nel colorato con Pagani (11) e a rotazione efficaci conclusioni sul perimetro, da dove colpisce anche un positivo Cavallero (8 punti, con 2/3 nelle triple). A smistare più assist di tutti è ancora una volta capitan Amato (9, più 13 punti), seguito a ruota proprio da Gentile per un totale di 16 su 25 di squadra.
Il terzo elemento vincente è anche quello che a nostro avviso risulta più interessante in questa terza vittoria di fila dei Wildcats, perché si aggiunge alle caratteristiche viste in precedenza contro Fortitudo e Tezenis Verona (ovvero quelle di un roster ad alto tasso di esperienza e talento per un gioco di qualità e un attacco con tanti punti nelle mani): la capacità di lottare per ritrovare alla fine il bandolo di una partita ingarbugliata dalle mancanze difensive, dalle troppe palle perse (19, contro le 11 di Piacenza) e anche dalla non eccezionale serata di Udanoh (4 punti e 6 rimbalzi in 26’, ma anche una corsa finita sugli scalini della tribuna per recuperare un pallone a giochi ormai chiusi che ne certifica coinvolgimento e spirito agonistico).
In un Campionato come quello di A2, dove ogni avversaria è per natura “rognosa” e ogni partita può diventare una trappola, saper vincere in modi diversi è un’arma preziosa. Ancora di più se coach Cardani riuscirà a centrare anche l’obiettivo dichiarato a fine match: avere minutaggi diversi per dosare meglio le energie nel medio-lungo periodo e non rischiare di andare in riserva in questo autunno infarcito di doppi turni. (Paolo Corio)
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