Shengelia e Morgan alzano i giri di Bologna
Tornik’e Shengelia e Matt Morgan sono stati tra i migliori della Virtus. E, non casualmente, si portano a casa il miglior +/- di serata: unici in territorio positivo con +8.
Guardando la partita le motivazioni sono chiare. Il georgiano nel primo tempo è stato il riferimento offensivo della squadra a metà campo, offrendo sempre un appoggio sicuro per i possessi virtussini. Mentre nel secondo, con i problemi di spacing di cui abbiamo parlato, è stato capace anche di spingere la palla in transizione, impedendo alla difesa dell’Efes di schierarsi.
Aiutato bene in questo da Matt Morgan, che il primo tempo l’aveva visto interamente dalla panchina. Ma una volta entrato in campo ha dimostrato di essere un giocatore di cui, al momento, la Virtus non può fare a meno. Unico, tra i playmaker, in grado di spingere la palla in maniera costante dentro l’area avversaria e creare attacco rapido, pur dovendo ancora adattarsi alle dimensioni degli avversari a questo livello.
Dei 14 possessi che Bologna ha chiuso in transizione, la metà sono stati conclusi da loro. Abilità che andrà sfruttata in maniera costante in futuro, almeno finchè a metà campo Banchi e il suo staff non troveranno una quadra.
Momo delizia, Will croce
Forse la miglior notizia, se non altro perchè inattesa, per la Virtus è stata la partita di Momo Diouf. Contro una frontline tutt’altro che leggera come quella dell’Efes il classe 2001 ha retto molto bene. Producendo sia in attacco che nella propria metà campo (tre palle recuperate).
Bravo a dare linee di passaggio profonde sotto canestro, con poca paura di andare al tiro contro Oturu e Poirier e ugualmente di mettere il corpo a rimbalzo. Stanti le ristrettezze nelle rotazioni nel ruolo di centro, quanto più lui sarà in grado di mostrarsi all’altezza di questo palcoscenico, tanto più saranno ottime notizie per Luca Banchi.
Lo stesso, purtroppo, non si può dire di Will Clyburn, uno dei peggiori della serata virtussina. Pesante, imballato sulle gambe, poco incisivo anche nella metà campo difensiva. Bologna ha un disperato bisogno che lui sia un riferimento costante, almeno in attacco. L’intero secondo tempo passato in panchina è un campanello di allarme che deve suonare e dare la sveglia al numero otto bianconero.