Vitucci: il Consorzio non ha gradito lo sfogo post Treviso-Virtus

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Vitucci Treviso

“In matematica e fisica l’effetto farfalla è una locuzione che racchiude in sé la nozione maggiormente tecnica di dipendenza sensibile alle condizioni iniziali, presente nella teoria del caos. L’idea è che piccole variazioni nelle condizioni iniziali producano grandi variazioni nel comportamento a lungo termine di un sistema.” Riproponendo in toto l’incipit della pagina Wikipedia dedicata al fenomeno analizzato per la prima volta da Lorenz, è inevitabile paragonare le conseguenze sempre esponenzialmente più gravi a livello di professionalità e rispetto della posizione lavorativa altrui scatenate dalla conferenza stampa post partita di Frank Vitucci dopo il 61-100 subito da Treviso al PalaVerde contro la Virtus Bologna.

Dalla domanda da Andrea Martucci, giornalista pubblicista di TgSportPlus, alla risposta del coach di Treviso, si è arrivati nel giro di meno di 48 ore alla presa di posizione di Marco Fabbrini e Giovanni Favaro.

Il primo, Presidente del Consorzio Universo Treviso, così si è espresso a riguardo sulle pagine del Gazzettino di Treviso: “Devo ammettere che le parole di Vitucci in conferenza stampa ci hanno sorpreso. E non poco. Non ci è piaciuto per niente. Sappiamo che si trattava di una situazione particolare, e possiamo anche capire la reazione del punto di vista umano. Ma non possiamo nascondere che è stata deprecabile, non consona a un allenatore. Personalmente mi sarei aspettato un atteggiamento professionale, anche perché per quanto riguarda la partita non c’era alcuna attenuante.

Il secondo, Direttore Generale del Consorzio stesso, ha affidato alle colonne del Gazzettino il proprio pensiero sulla situazione trevigiana attuale: “Una domanda probabilmente posta male, una risposta non da Vitucci, perché non è da Frank andare fuori dalle righe. Ci scusiamo di quanto successo. Purtroppo quando lavori con impegno e costanza, ti attendi dei risultati e se, però, questi non arrivano, a quel punto può succedere di sbottare, in tutti i sensi. Non dovrebbe capitare, e Frank è il primo a saperlo bene, ma capita. Guardiamola anche sotto questo profilo: vuol dire che Vitucci, come tutti noi, ci tiene, ci crede, è determinato, non è assolutamente rassegnato. Il messaggio che vogliamo lanciare è proprio questo: il gruppo è coeso e ha voglia di combattere […] Indubbiamente c’è rammarico, perché avevamo preparato con cura la partita, pur con i nostri difetti, perché, inutile nasconderlo, c’è un divario con una squadra di vertice in Europa come la Virtus […] Quando affronti partite del genere, devi essere al 100% per sperare di tenere la partita in piedi. Noi purtroppo da inizio stagione, e a tutt’oggi, non riusciamo a essere al 100%: ogni partita ci manca ancora qualcosa. Il nostro lavoro è proprio quello di far raggiungere questa percentuale, in modo uniforme, a tutto il team. Le potenzialità ci sono.”

Una domanda inopportuna, più se per come è stata posta o per la motivazione per cui si è scelto di cercare una dichiarazione a pochi minuti da una sconfitta casalinga di 39 punti. Una replica altrettanto inopportuna per i toni utilizzati, difficili sì da gestire quando si è emotivamente coinvolti dall’adrenalina ancora in circolo e dalle pressioni ambientali di doverci mettere la faccia dopo l’ennesima prestazione negativa stagionale ma che non ha rispettato le giuste percentuali – per citare lo stesso coach di Treviso – di comprensione, frustrazione e incazzature. Una puntualizzazione di due delle voci più importanti della dirigenza alle spalle di Vitucci, che in primo luogo esprimono l’idea di un “noi” di Treviso per poi passare alla prima persona singolare e che in un secondo momento ribadisce le scuse ma comprende maggiormente la componente emotiva invece di criticare quella (non) professionale. Il battito d’ali in sala stampa, l’uragano attorno a Vitucci e alla NutriBullet Treviso.

 

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