NBA, playoff: note sparse dai quarti di Conference

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I NUOVI BUCKS 

Nonostante una stagione regolare conclusa in top ten per offensive e defensive rating (116.5 e 1107, rispettivamente) e al quarto posto per net rating (+5.8), i Bucks sono passati abbastanza sotto traccia, oscurati da storie oggettivamente più interessanti o comunque nuove (i Nets, i guai fisici dei Lakers, Suns & Jazz alla riscossa). Se non fosse per quel dettaglio – non trascurabile – del rendimento ai playoff, oggi probabilmente parleremmo di Milwaukee come di una contender. Dopo aver tirato 5-31 da tre punti in gara 1, vinta con un tiro di Khris Middleton allo scadere dell’overtime, in gara 2 Milwaukee ha crivellato la retina fin dal primo minuto, chiudendo il primo quarto avanti 46-20. 

Oltre al dominio a rimbalzo – 61 a 36 per i padroni di casa – Milwaukee ha giocato a togliere agli Heat il tiro da tre per quanto possibile, droppando inoltre sulle penetrazioni, caratteristica tipica del modo di difendere dei Bucks da quando c’è Brook Lopez. Così facendo, i Bucks hanno concesso spazio a Miami dalla media, invitando i proprio avversari a prendere il tiro che più volentieri concedono (in stagione regolare la squadra di Budenholzer è stata la seconda per conclusioni concesse di media dal mid range, 14.1, a cinque decimi di distanza dagli Wizards). 

Nunn viene sostanzialmente invitato a prendersi dei floater, tiri che può sicuramente mettere, ma non presi in condizioni ottimali, perché affrettati o contestati.  

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