Love e cosa il Peristeri può portarsi a casa da Belgrado | BCL Final 4

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Love Peristeri

A pochi minuti dalla sconfitta nella prima semifinale nella BCL Final 4 di Belgrado contro Tenerife, in zona mista abbiamo intercettato parole ed emozioni di Jermaine Love, guardia del Peristeri. Ecco le dichiarazioni rilasciateci in esclusiva della combo allenata da coach Spanoulis, alla prima BCL Final 4 della storia.

Verissimo, possiamo imparare da ogni gara e ogni sfida, c’è sempre un insegnamento nascosto dietro tutti i risultati. Abbiamo dato tutto sul campo, ma non lo abbiamo fatto con la giusta fisicità. Alla fine si è giocato sui dettagli, ho commesso un grave errore nei minuti finali che non dovevo assolutamente fare (mancato raddoppio dalla linea di fondo per aiutare Joe Ragland nel mismatch spalle a canestro contro Giorgi Shermadini, ndr). Mi sento in colpa col resto della squadra per questo, al momento non riesco a pensare ad altro.

In esclusiva, ecco cosa ci aveva detto Jermaine Love alla vigilia di Peristeri-Tenerife.

Cosa prova Love e tutto il gruppo a poche ore da Peristeri-Tenerife? Ansia, emozione?

In realtà, una sorta di calma. Abbiamo fatto tutto quello che serviva per essere qui, ma non siamo ancora soddisfatti. Abbiamo dato, da quando sono arrivato qui, la stessa importanza a ogni partita, non è più importante delle altre.

Com’è stato rapportarsi con la leadership di Joe Ragland?

Dal primo giorno in cui sono arrivato mi ha subito accolto e trattato come uno dei compagni che c’erano da inizio stagione. Lo seguivo con particolare interesse già da un paio d’anni, era uno dei giocatori che volevo avere di più come compagno. Uno come lui rende il lavoro più facile a tutti.

Prime impressioni di un campo nuovo per tutti?

Davvero bello, fico. Non mi era mai capitato di avere un campo dove la palla rimbalzasse così tanto, anche i LED sono molto intriganti. Ieri siamo arrivati e lo abbiamo visto senza l’illuminazione dell’arena: era sinceramente un po’ ingigantito dal fatto che fossero le uniche luci. Ora, con tutto acceso, è più simile a un campo normale, ma è comunque fighissimo.

Coach Spanoulis ha detto che la parte dura della stagione è passata, ora conta solo divertirsi e godersi il momento. Il coach è riuscito a trasmettervi questa mentalità?

Assolutamente. Non penso sia troppo saggio caricare di tante pressioni una singola partita. Abbiamo iniziato a afre sport perché da piccoli ci piaceva farlo, ci divertiva. Dobbiamo riscoprire quel desiderio, che questo ci possa guidare non solo a venire a Belgrado per dire di esserci arrivati. Abbiamo un obiettivo, e possiamo raggiungerlo.

A questo punto della stagione, è più importante tenere con voi tutti i principi e gli insegnamenti che avete imparato lungo il percorso o azzerare da zero, consapevoli che è una sfida secca e che tutto quello che viene prima o dopo non conta?

In fin dei conti è quello che facciamo ogni giorno. Continuiamo a costruire chi siamo proprio “buttando giù” tutto il superfluo che troviamo sulla strada. Non possiamo portarci tutto dietro, ma non si tratta nemmeno di cancellare. Perché quello che siamo lo saremo anche contro Tenerife, e nella partita dopo e in quella ancora dopo.

Avete e hai affrontato tantissime difficoltà in stagione. Possiamo dire che è stata quella con più alti e bassi della tua carriera?

Al 100%. La nostra cavalcata sarà negli annali delle BCL, essere 0-3 nelle Top 16 e qualificarsi per le Final 4 non era mai capitato prima. Ma anche in quel momento, liberi di non credermi, non abbiamo mai pensato che fosse finita. E alla fine abbiamo ottenuto ciò che meritavamo. Abbiamo continuato a lottare e a costruire, e gli dei del basket sono stati dalla nostra parte. 

Com’è lavorare sotto la guida di Vassilis Spanoulis?

Ne parlavo giusto con lui l’altro giorno, stavo guardando alcune vecchie partite in cui era mio avversario… Onestamente, è stata una boccata d’aria fresca. Da coach ha la stessa attenzione ai dettagli che aveva come giocatore, è soprannominato Kill Bill per un motivo! Si mostra sempre disponibile con tutti e automaticamente ne beneficia anche lui come ritorno. Anche solo durante una conversazione di un paio di minuti, la quantità di informazioni e di energia che trasmette è clamorosa. Mai visto prima.