In una lunga intervista con Mehmet Arslan del quotidiano turco Hürriyet, Ergin Ataman ha parlato dei suoi primi mesi in Grecia, paragonando il modo in cui si vive lo sport in Turchia e Grecia, del rapporto con Dimitris Giannakopoulos, oltre che di cosa vorrebbe fare una volta smessi i panni del coach.
Sull’affetto del popolo greco
Le persone mi hanno accolto con amore. Quando uscivo per strada, mi vedevano come il salvatore dalla Turchia. Nonostante la professionalità, in Turchia c’è una mancanza di rispetto e interesse. Vinci due volte la EuroLeague e la gente non ti rispetta. I tifosi e la stampa iniziano immediatamente a criticarti se perdi una partita o due in Turchia.
Sulla differente cultura sportiva tra Grecia e Turchia
Le persone dicono, ‘Abbiamo l’allenatore che ha vinto EuroLeague due o anche tre volte.’ Seguono tutto. Le cose sono andate molto bene fin dal mio arrivo. Nessuno se lo aspettava, perché abbiamo fatto più di 10 nuovi acquisti in una squadra che l’anno scorso era ultima.
Ergin Ataman si è anche fatto scappare che il budget per la stagione del Panathinaikos è sui 16 milioni di euro, il sesto per valore dell’intera EuroLeague.
Sul rapporto con Giannakopoulos
Il Presidente ha sempre avuto la nomea di essere una persona difficile, ma per mia esperienza posso dire che non è così. Supporta costantemente la squadra con entusiasmo restando sul campo. Fa parte della squadra. La sua famiglia è al timone del Panathinaikos da 40 anni e vede la squadra come l’eredità ricevuta da suo padre. Si è calmato in qualche modo negli ultimi anni, perché le cose non andavano come voleva, ma ora è molto felice. La prima volta che ci siamo visti mi ha confidato di voler ravvivare quell’entusiasmo che aveva generato il padre.
Sulla scelta dei giocatori
Ho fatto tutte le mosse e la dirigenza ha preso qualsiasi giocatore volessi. Finora, nessuna squadra con cui ho lavorato ha fatto un acquisto senza la mia approvazione. C’erano alcuni contratti con giocatori prima che arrivassi, ma ho firmato tutti i nuovi giocatori.
Sul rapporto coi tifosi
Non posso camminare per strada senza essere fermato per le foto. Ma ciò che mi tocca di più sono le parole che sento. ‘Grazie per essere venuto da noi.’ Non ho mai vissuto nulla del genere, nessuno mi aveva mai detto questo. All’inizio della stagione abbiamo perso contro l’Olympiacos di 25 punti nella Supercoppa. Sono uscito per strada controvoglia, ma la gente ha dimostrato di credere in me. Nessun ristorante o caffetteria mi fa pagare. Naturalmente, ho ricevuto amore anche in Turchia, ma ad Atene c’è una vera devozione.
Su un ipotetico futuro alla guida del Fenerbahçe
Il Fenerbahce è stato il mio avversario più grande e li ho affrontati molte volte e contro di loro ho vinto cinque titoli contro. Questo crea una seria competizione. Inoltre, ho ammesso candidamente di essere un fan del Galatasaray. Grazie al Galatasaray, ho vinto l’EuroCup e sono diventato membro del Consiglio di Amministrazione. Dopo che smetterò di allenare, il mio obiettivo è diventare presidente del Galatasaray, quindi non lavorerò per il Fenerbahce. Mi sono prefissato degli obiettivi e rispetto il Fenerbahce. Non posso lavorare per loro. Conoscono la mia identità, non mi faranno mai un’offerta. Non sarebbe giusto.