CONCLUSIONI
Alla quinta stagione europea Weber è definibile un veterano, più che per la carta d’identità, per la capacità di percepire il proprio corpo e riconoscere sé stesso all’interno dello spazio del parquet. Sa che sarebbe esposto in qualsiasi cambio difensivo, in qualsiasi appoggio al vetro in attacco e in difesa, sa di non poter essere un difensore in aiuto in seconda linea particolarmente efficace.
Dimitris Priftis, Claudio Coldebella e l’UNAHotels, tuttavia, hanno deciso di firmarlo non per i tabellini o l’incasso di un cospicuo buyout. A Reggio Weber sarà un titolare, con un minutaggio elevato, accoppiato a guardie altrettanto esperte: nelle ultime stagioni Weber ha maturato la consapevolezza di ciò che è, risultando quasi sempre un giocatore il cui rendimento aumenta esponenzialmente nel corso dei minuti della partita. Vederlo fuori nei momenti decisivi sarà complicato, non perché debba prendersi tiri pesanti ma per tutto, ma proprio tutto, il resto.