Virtus oltre ogni zona di Treviso, LBA GamePlan

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  • Menalo-Shengelia come coppia di lunghi significa campo libero per perseguire l’obiettivo iniziale di Treviso, attaccare il 4 della Virtus sia fronte che spalle a canestro, ma con il croato al posto del georgiano: vita decisamente più facile per Allen.
  • Back screen virtussini previsti non solamente per Belinelli, ma anche per Shengelia: il georgiano non è mai usciti nei primi 12’03” di gara, ma è ancora lucido per trovare la linea di penetrazione, concludere di mancina e punire un Camara ingenuo nella postura troppo sbilanciata nel dare le spalle al pallone.
  • Con il rientro di Hackett, Bologna torna all’idea originale di difesa sui P&R: o show o drop conservativa, sfidando al tiro dal palleggio la guardia trevigiana che conduce il gioco a due e affidandosi alla difesa del play ex Olimpia da dietro. Sui P&R laterali gestiti da tutti i palleggiatori che non si chiamino Harrison o Booker, invece, la scelta è fare ice, ossia invitare l’handler verso l’incrocio della linea laterale e quella di fondo.
  • Post di Shengelia? No raddoppi, no rotazioni, single coverage di Allen. Scelta che, visto il dispendio di Toko accumulato tra venerdì e i primi 2Q di gara, è più che legittima.
  • Ottima la lettura di Treviso sul blitz di Shengelia sul P&R: non c’è spazio nella tasca per il pocket pass, c’è spazio se viene coinvolto il terzo uomo sul perimetro per fare da sponda e trovare un angolo migliore per il rollante.
  • La zona matchup di Treviso del 2Q merita un punto a parte: due uomini fissi a gestire la linea di fondo e 3 uomini a gestire in guardia sulle linee di passaggio e cambiare su ogni blocco. Soluzione della Virtus? La solita coperta di Linus: post di Shengelia gestito in single coverage e lettura del georgiano in base agli spazi concessi dalla difesa.
  • 3/13 per la Virtus, 1/11 per Treviso: le cifre da oltre l’arco dei 6.75 mt del primo tempo fotografano una gara certamente non per palati fini, ulteriormente impoverita dal rientro anticipato negli spogliatoi di Jordan Mickey a causa di un problema alla caviglia.
  • Shengelia marcato a uomo dal 4 quando il georgiano è il 5 di Bologna significa avere il proprio 5 su un esterno, nel caso specifico Paulycap su Abass. Un centro pure mobile ma disabituato a stazionare da inizio azione fuori dal pitturato e lontano dalla palla è un bersaglio troppo facile per le riaperture di Shengelia: con le giuste spaziature su lato debole, la tripla con metri di spazio è automatica.
  • Pauly Paulicap costringe Cordinier a scaricare per il taglio di Hackett per il timore di subire la stoppata, che comunque arriva sul layup tentato da Daniel. Segnarsi questi possessi per inserirli nello EuroLeague Scouting Report della prossima estate.
  • Cambio di marcature di Vitucci: Paulicap-Shengelia e Allen-Abass. Più fisicità sul georgiano, meno esplosività in aiuto sui tagli e il primo passo degli esterni Virtus. Scelta, anche in questo caso, pienamente legittima.
  • La Triangle&2 del primo tempo di Treviso si evolve in una più canonica 2-3 nel 3Q. I counter della Virtus sono principalmente due: o ancora la ricezione di Shengelia, stavolta non in post basso ma al gomito, lì dove gli aiuti sui tagli sono più facilmente leggibili e anticipabili, o un P&R dopo un ribaltamento portato sempre all’altezza del gomito, terra di mezzo della 2-3 e fonte di riaperture pulite.
  • La partita inizia a perdere di significato non per demeriti di una squadra quanto per meriti dell’altra. Se l’inizio di Abi Abass era stato preoccupante per la reticenza nel prendersi tiri che il canturino è chiamato a prendersi per avere minutaggio nelle rotazioni di Banchi, il 3Q è utile a restituire un tiratore che, nelle settimane comprendenti il doppio turno di Euroleague come sarà la prossima, troverà spazio.
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